domenica 29 marzo 2009

Del mio paese

Giammai ti rivedrò com'eri allora
giunonica figura, indifferente
allo sferzante gelo di ponente
e al morso dell'estate che accalora

il tuo ricordo è qui, che mi addolora,
saperti ormai cosi poco accogliente
con le tue vie che odorano di niente
il bianco e il nero tingono l'aurora,

l'inedia ha soffocato ogni rumore
resta soltanto il fumo, le macerie
e i postumi del grande baccanale

pianger dovrai, come fan le cicale,
lacrime amare sulle tue miserie
ti avrò comunque sempre nel mio cuore.

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