Scaldarsi con il fuoco di un cerino
e nasconder la vergogna con la foglia,
è un esercizio mero che ti imbroglia,
l'assurdità che offusca ogni cammino,
un'ancora di carta e a cui il destino
è delegato e adesso è li che sfoglia
petali bianchi di un fiore che invoglia
sfidar bendati il tiro del cecchino.
Se riportiamo indietro la memoria
e capitato a tutti, chi lo nega,
confondere modestia e vanagloria
e il rischio di chi è ingenuo e non stratega
è addormentarsi con fata illusoria
e risvegliarsi in braccio ad una strega.
domenica 31 gennaio 2010
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