Svettava fra gli ulivi alto e imponente
la statua di Camillo in marmo Sardo
col viso duro e aguzzo come un dardo
però amicante e sempre compiacente
guardava col suo fare indifferente
monte Rosello con riso beffardo
per dar le spalle a noi con il riguardo
di chi si adegua a un fatto contingente.
Fu teste lui, sommo depositario,
delle storie d'amore del villaggio
nate sotto un ulivo centenario
e benedette con certo disaggio
dal santo dall'aspetto autoritario
ma che chiudeva un occhio, da buon saggio.
martedì 31 agosto 2010
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2 commenti:
Bello!
Mi par di tornar bambina,
quanta nostalgia,
quanti rmpianti,
e quante incazzature
sotto quell'ulivo!
Storie di tempi passati
chissà....forse anche....
spensierati!
Bravo occhi di fondo di bottiglia!
a volte li chiudeva tutt'e due.....ahahah.....bella Augusto!!!!
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