Quanta passione
in un abbraccio lungo ed impetuoso
che ho visto stamattina alla stazione
fra un giovinetto pronto alla partenza
e una ragazza che in circonferenza
per abbracciarla in una volta sola
di braccia ne servivan cinque o sei.
E fu per questo che, sembra evidente
ad abbracciarlo sia spettato a lei.
Ma fu talmente forte la passione
che non sentimmo il trac
dell'infrazione
ma si notò la smorfia di dolore
che il poveretto solo per pudore
non cacciò un urlo ma restò
impietrito.
Ma nell'indecisione del momento
se restituirle un calcio su uno stinco
o svincolarsi dall'infausta stretta
trillò il fischietto del capostazione
che salutò come liberazione
mentre il convoglio già muoveva lento,
prese il bagaglio e si lanciò sul
treno
“ addio torno a settembre “ le
strillò.
Ma in vero di qual anno non parlò.
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