giovedì 22 luglio 2010

Lady in black

Seduta su uno scanno
nell'angolo in penombra
non se ne scorge il viso
soltanto i denti bianchi,
parodia del sorriso,
non ne sento la voce
ma ne ho tutto il sentore
che il mio pensiero ingombra.

Sferruzza in puntocroce
un sudario d'orbace
per degna sepoltura,
ogni tanto mi guarda
con un occhio vorace
mi prende la misura,
a la sarta rapace
non si placa l'arsura.

Con impazienza attende
il momento propizio
per condurmi al giudizio
calandomi le palpebre
e per stendermi addosso
l'imbarazzante manto
col segno della croce
ed un riposa in pace.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ciao Ci, è da ieri che leggo, non riesco a far critica ,nelle tue righe , trovo ironia tristezza,malinconia, questa poi....mi par di vederti... accanto alla dama nera, pronto a seguirla appena lei ti chiama.
mi pace.