giovedì 13 settembre 2018

Fatti inseguire e aspetta che ti baci da una fortuna tiepida e affettuosa ma se incalzata può farsi insidiosa e aver facile gioco degli audaci; fatti cullare e spingere alla riva ma non prendere mai l'iniziativa.Primo capitolo  (incontri)
Calarè é una bellissima città, distesa sul mare, alla cui sommità c'è il quartiere di castello da cui si gode una bellissima visione panoramica che include anche diversi colli dai quali é possibile osservare ogni sera al tramontar del sole é uno spettacolo meraviglioso.
Luca, 18 anni aveva appena dato l'esame di maturità con lode, sentiva il  bisogno di scaricare la tensione accumulata nell'ultimo periodo. Organizzarono una partita di calcetto, Luca col di centrocampista, prese il pallone al volo, lo stoppò col destro e velocemente si avviò verso la porta avversaria, ci fu uno scontro violentissimo con un ragazzo della difesa, Luca restò per terra.Lo caricarono sulla barella, non si riprendeva, arrivarono al pronto soccorso in cui i medici ordinano il ricovero in rianimazione, diagnosticarono un grave trauma cerebrale e coma profondo. La partita intanto fu sospesa, portarono la notizia ai genitori di Luca, qualcuno degli amici intanto pensò di comunicare la notizia anche a Roberta, la ragazza di Luca. Si precipitarono tutti in rianimazione, ma i medici furono inflessibili, niente visite, al massimo potevano vederlo attraverso il vetro di una finestrella che dal corridoio portava in sala di rianimazione.Era da poco passato mezzogiorno che l'urlo di una sirena del 118 lacerava l'aria, l' ambulanza si arrestò di fronte all'ingresso del pronto soccorso, scaricarono la barella con un contenuto più modesto che velocemente fu trasportato dentro, era di una giovane ragazzina quasi coetanea di Luca, anche lei, vittima di uno scontro frontale ma in macchina, il classico scontro quando il passeggero non ha la cintura di protezione allacciata che per effetto dell'urto il passeggero viene sobbalzato violentemente in avanti, sfondando con una capocciata il parabrezza. I medici confermarono la diagnosi precedente, trauma cranico e coma profondo, un medico alzò di spalle mormorando che per il giorno poteva bastare anche così, la ragazza, che si chiamava Lucia,fu sistemata accanto a Luca, per perché lo spazio della rianimazione non consentiva diversamente. Non si sarebbero disturbati a vicenda. Agosto era appena finito, si rientrava dalle ferie, anche la rianimazione si ripopolava di infermiere, delle quali una appena rientrata, accortasi dei nuovi acquisti, esclamò meravigliata " e queste due tortorelle appartate qui? non sarà il caso movimentare l'ambiente? uscì con passo spedito er ritornare subito dopo con una radiolina che sistemò sul ripiano sopra le testiere dei due lettini in cui stavano due strumenti che misurano la frequenza cardiaca attraverso un piccolo schermo emettendo segnali acustici per comunicare le varazioni extrasistoliche importanti.
erano passati dieci giorni, Luca e Lucia riposavano ascoltando la radiolina che gentilmente quella infermiera mise a loro disposizione,
trasmetteva di tutto, l'aveva sintonizzata su radio tre dove si poteva ascoltare musica, informazione su qualche giornale radio, programmi di carattere culturale. il quadro clinico di entrambe era buono, considerato lo stato in cui arrivarono, la funzione cardiaca era eccellente, lo stato cerebrale sarebbe stato ancora tutto da scoprire in seguito. Intanto vivevano quello spicchio di nuova vita, inconsapevoli di viverla uno affianco a l'altra in una sala di rianimazione, una cosa impensabile in uno stato di coscienza per due ragazzi di quella età, poter dormire a fianco senza muovere un dito. Intanto però la loro attività cerebrale aveva qualche sussulto, chiaro segno che qualcosa percepivano, diversamente, ma erano in grado di sentire la radio e le chiacchiere delle infermiere che ogni tanto gli stimolavano chiamandoli per nome, pur sapendo che non avrebbero ricevuto nessuna risposta.

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